di PAOLA RUDAN Pubblicato su “Il Manifesto” del 19 luglio 2023 Il dibattito sulla gestazione per altri che si è attivato sul Manifesto è necessario, ma rischia di essere inutile se chi vi partecipa si limita alla difesa di principi sanciti da vecchi o nuovi femminismi. Diventa velleitario, se arriva a sostenere che il diritto – dalla Costituzione in poi …
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Primo Maggio 2023: Statement della rete E.A.S.T contro la guerra patriarcale
di E.A.S.T. (Essential Autonomous Struggles Transnational) → English In Europa è in corso una guerra, ed è una guerra patriarcale. Con intensità diverse, le politiche conservatrici in tutta Europa colpiscono violentemente le libertà delle donne e delle persone LGBTQI, trasformandole in armi con la retorica nazionalista. Mentre la famiglia appare come l’unico destino a cui le donne dovrebbero ambire, il …
continua a leggereGoverno del debito e crisi sociale in Argentina. Lotte sul salario e movimento femminista dentro la guerra
di MATILDE CIOLLI La guerra in corso da ormai cinque mesi non si riverbera solo nei paesi limitrofi alla Russia e all’Ucraina, ma sta producendo effetti pienamente globali. Esacerbando brutalmente le crisi prodotte dalla pandemia e dal cambiamento climatico, questa terza guerra mondiale ha sconvolto i mercati alimentari, energetici e finanziari, portando ad aumenti esponenziali dei prezzi degli alimenti, del …
continua a leggere2001-2022: Sfuggire ai terrori. Intervista a Ida Dominijanni
→ English Subito dopo l’invasione dell’Ucraina, la Transnational Social Strike Platform ha pubblicato una presa di posizione intitolata No alla guerra. Per una politica transnazionale di pace, che ha avuto un’ampia diffusione in Europa, da Est a Ovest, negli Stati Uniti e in America Latina e ha portato alla creazione dell’Assemblea Permanente Contro la Guerra: uno spazio transnazionale di discussione …
continua a leggereUna ricostruzione femminista. Rivendicazioni essenziali verso e oltre l’8M
da E.A.S.T. (Essential Autonomous Struggles Transnational) English Ormai da due anni stiamo vivendo una pandemia mortale. Due anni da quando il lavoro che facciamo è stato dichiarato essenziale, mentre le nostre vite rimangono sacrificabili. In questo contesto, la sfida per il nostro 8 marzo 2022 transnazionale è mostrare i legami tra i piani neoliberali e ultraconservatori che sono alla base e al …
continua a leggereChi dice donna? Perché la dice? Dove la dice?
«Why can’t we say woman anymore?» (Perché non possiamo più dire donna?) è il titolo di un articolo di Rosie DiManno condiviso su Twitter da Margaret Atwood qualche giorno fa. La condivisione dell’articolo, pubblicato sul quotidiano canadese «Toronto Star» (#1 e #2), ha suscitato aspre reazioni che allineano Atwood a J.K. Rowling tra le fila del femminismo radicale transescludente. L’articolo …
continua a leggereSiamo il 97%, non staremo in silenzio. La sollevazione delle donne contro la violenza in Gran Bretagna
di ALICE FIGES → English La sera di domenica 13 marzo, nel Regno Unito, degli agenti di polizia hanno scaraventato e bloccato a terra diverse donne, riunite in una veglia per la morte di una trentatreenne che non avevano mai incontrato, Sarah Everard. La morte di Everard era stata confermata la mattina stessa. Dieci giorni prima, il 3 marzo, era …
continua a leggereLa fredda arte di Mona Hatoum
di FRANCESCA DELLA SANTA Mona Hatoum è un’artista libanese di famiglia palestinese che dal 1975 vive a Londra, dove è stata costretta a fermarsi per lo scoppio della guerra civile nel suo paese d’origine. Un vissuto di fuga che diventa una delle prospettive da cui partire per la sua ricerca artistica. Intreccia il passato di una terra negata e il …
continua a leggereLa libertà è una crepa imprevista
di ISABELLA CONSOLATI Pubblicata su «Il Manifesto» del 7 gennaio 2021 «Ho aperto davanti a voi una porta che nessuno può chiudere»: il versetto dell’Apocalisse che introduce il primo volume di Eleonora Cappuccilli La critica imprevista. Politica, teologia e patriarcato in Mary Astell (Macerata, Eum, pp. 263, euro 16) evoca la crepa nell’ordine costituzionale aperta dall’irruzione delle donne nella sfera pubblica …
continua a leggereZehra Doğan, un’arte oltre il limite della critica
di FRANCESCA DELLA SANTA Zehra Doğan, artista e giornalista curda, incarcerata per la prima volta nel 2016, poteva essere una delle tante vittime delle prigioni turche, oscurata e inghiottita nella notte per un disegno che aveva l’ardire di mostrare l’incubo della realtà. Nusaybin, distrutta dall’esercito turco, una delle tante frontiere su cui Erdoğan gioca da anni la sua battaglia di supremazia …
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