→ English Questo non è un colpo di Stato. Senza dubbio c’è stata un’imposizione di fatto unilaterale che ha completamente ignorato e quindi cancellato ogni traccia del referendum greco. Bisogna però anche dire che lo Stato da colpire non c’era più da tempo: dissolto dalla pressione del debito, con una sovranità impossibile, con un 1/3 del suo popolo che vive al di …
continua a leggereeditoriali
L’occasione del no. Sulla critica della democrazia del debito
→ English → Greek – sul sito di Nomadic Universality Quanti no si possono dire in una domenica? Quale occasione rappresenta il referendum greco contro l’ultimatum delle istituzioni europee? Il referendum è stato un passaggio obbligato, dopo che, negli ultimi mesi, contro la pretesa greca di sottrarsi alla tirannia del debito, si è consolidata una vera e propria rivolta pro-slavery. Le élite …
continua a leggereGrentry. Il dominio della finanza in Europa e la sua crisi
→ English → Greek – sul sito di Nomadic Universality Il dato tecnico è semplice: le cosiddette «istituzioni» (il nuovo nome della Troika ottenuto dal governo greco) hanno molto di più da perdere che non la Grecia. Nei quotidiani economici più importanti questa verità è ormai affermata non solo tra le righe: in caso di default greco, e ancor di più …
continua a leggereUn passo oltre. Blockupy dai blocchi allo sciopero transnazionale
→ English → Tedesco (ringraziamo per la traduzione Interventionistische Linke Bielefeld) Da Francoforte a Berlino, dai blocchi contro la BCE alla costruzione del primo transnational strike Blockupy continua il suo percorso. Si tratta ora di consolidare uno spazio politico di discussione per costruire processi organizzativi capaci di favorire un protagonismo di massa che non si limiti a produrre discontinuità momentanee, …
continua a leggereQuestioni di prospettiva. Un giudizio politico su Expo, Mayday e dintorni
→ Inglese → Tedesco (ringraziamo per la traduzione Interventionistische Linke Bielefeld) Il primo maggio è passato, lasciando dietro di sé qualcosa di più delle macchine bruciate, delle vetrine rotte, degli abiti neri abbandonati per strada. Oltre all’Expo trionfalmente aperta, il primo maggio lascia dietro di sé l’immagine plastica di un movimento che, nonostante sia riuscito a mobilitare 30.000 persone per …
continua a leggereL’ultima strage
L’ultima strage avvenuta nel canale di Sicilia impone di aprire un dibattito serio prima di tutto nei movimenti, esistenti o in via di organizzazione, che si pongono l’obiettivo di una trasformazione delle condizioni presenti. Così come sul piano del debito e delle politiche sociali il caso greco ha riaperto una discussione sul tema del rapporto tra movimenti e istituzioni e, …
continua a leggereTutto fuorché un evento: il primo maggio e l’Expo
Il primo maggio è alle porte e quello stesso giorno apriranno anche le porte di Expo. In nessun caso si tratterà di un evento. Nemmeno se qualcuno volesse prorogare i festeggiamenti al due o al tre maggio. Expo, che si vende come un’occasione, che deve diventare un’opportunità per rilanciare l’economia, che deve essere un trampolino di lancio per il mondo …
continua a leggereIl Blockupy di domani, per farla finita con la tristezza
→ English Nelle settimane che hanno preceduto il 18 marzo, il grande evento che avrebbe dovuto inaugurare la nuova sede della Banca Centrale Europea è stato sempre di più ridimensionato. Si è passati da un brindisi in grande stile a un più modesto aperitivo, fino ad arrivare a un rapido caffè il cui svolgimento è stato reso possibile da un …
continua a leggereRoma, Atene, Francoforte. L’insubordinazione di un continente
→ English Roma, Atene e Francoforte sono per noi parte di un unico problema. I tre processi che le collegano sono evidentemente di differente intensità e portata, eppure le intersezioni sono evidenti. I termini del problema sono chiari. La soluzione è difficile, nonostante si presentino finalmente e concretamente elementi di una possibile controegemonia in Europa. Roma ha ospitato il secondo …
continua a leggereLa politica dei governati. Francoforte in Grecia, Atene in Europa
→ English The Working class has no fatherland Sì, se puede! Il risultato delle elezioni greche comincia in questi giorni a produrre i suoi effetti. Non le feste di piazza, i sorrisi e le dichiarazioni di rispetto, ma lo scontro con le istituzioni finanziarie europee e mondiali, di fronte al quale anche i governi che «fanno gli auguri» a Tsipras, …
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