venerdì , 29 Marzo 2024

una modesta proposta

Nei magazzini di Amazon tra lavoratori e robot

di ISABELLA CONSOLATI La versione breve di questa recensione è stata pubblicata su «Il Manifesto» dell’11 gennaio 2022 Sono ventotto i nuovi magazzini Amazon inaugurati in Italia tra il 2020 e il 2021: in soli due anni il colosso di Seattle ha raddoppiato gli impianti, segnando un picco di crescita mai raggiunto da quando, nel 2011, ha aperto il primo …

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Capitalizzare l’arte nella metropoli americana: Jasper Johns da Filadelfia a New York

di FELICE MOMETTI   Da New York a Filadelfia ci sono 150 km, 15 milioni di abitanti, le sedi di gruppi finanziari come BlackRock, Vanguard, JP Morgan, Goldman Sachs, una trentina di università, i porti e le logistic city del New Jersey che movimentano migliaia di container al giorno. La quantità e l’intensità dei flussi di merci, servizi e informazioni …

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Chi dice donna? Perché la dice? Dove la dice?

«Why can’t we say woman anymore?» (Perché non possiamo più dire donna?) è il titolo di un articolo di Rosie DiManno condiviso su Twitter da Margaret Atwood qualche giorno fa. La condivisione dell’articolo, pubblicato sul quotidiano canadese «Toronto Star» (#1 e #2), ha suscitato aspre reazioni che allineano Atwood a J.K. Rowling tra le fila del femminismo radicale transescludente. L’articolo …

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L’astratta concretezza di Julie Mehretu

di FRANCESCA DELLA SANTA Nelle opere di Julie Mehretu rimbomba il conflitto fra lo spazio e il tempo, aggrovigliati e indistinguibili, in una relazione pesante che l’artista racconta all’interno di un paesaggio urbano che espande nella complessità in movimento e in lotta con sé stesso. Le sue opere tuonano nel suono delle linee che si interrompono, che si incrociano, che …

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Indicazioni di metodo e produzione dello spazio urbano

di FELICE MOMETTI La versione breve di questa recensione è stata pubblicata su «Il Manifesto» del 20 agosto 2021 Uso capitalistico e uso di classe del territorio. Nuova geografia della forza-lavoro e il territorio come luogo e mezzo della produzione sociale. Questo è l’approccio teorico e politico che, nella seconda metà degli anni ’70, caratterizza la riflessione dei «Quaderni del …

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Brescia: la strage e la memoria oltre il mito

di FELICE MOMETTI La memoria si declina sempre al presente e il mito è una macchina che congela un passato immaginario. A 47 anni dalla strage di piazza della Loggia a Brescia la macchina mitologica ha fagocitato la memoria tanto che mito e memoria sono diventati indistinguibili. I percorsi che mettevano in relazione le esperienze vissute con le esperienze trasmesse …

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Quelle connessioni tra teoria e politica

di STEFANO VISENTIN — da «Il Manifesto» del 27 febbraio 2021 «Noi conosciamo solo un’unica scienza, la scienza della storia»: questa affermazione che compare nell’Ideologia tedesca (1843) esprime un intento programmatico al quale Marx ed Engels resteranno fedeli, pur declinandolo in modalità differenti, nell’intero corso della loro vita. Tale fedeltà è rintracciabile anche nel ricchissimo volume Global Marx. Storia e …

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Rem Koolhaas, architetture, feticci e il futuro che non c’è

di FELICE MOMETTI Non è una mostra d’arte, non è una mostra d’architettura e non è una mostra scientifica. Così Rem Koolhaas ha presentato Countryside, The Future, l’esposizione attualmente al Guggenheim Museum di New York. L’evento è di quelli che, nelle intenzioni e per gli investimenti finanziari, dovrebbero aprire nuovi scenari se non addirittura evocare nuovi paradigmi tali da riconsiderare i …

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Note su migrazioni, ricerca e critica

di GIORGIO GRAPPI Quello che segue è l’intervento presentato da Giorgio Grappi al seminario «Innovative Methods of Research in Migration & Refugee Studies» organizzato dal Calcutta Research Group e dall’Institut for Human Sciences (Vienna, 21 Dicembre 2020). *** Questo intervento discute del significato della ricerca militante negli studi sulle migrazioni e sui rifugiati a partire da tre domande principali: come …

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bell hooks: imparare a trasgredire il razzismo e il patriarcato

di PAOLA RUDAN In Italia la produzione di bell hooks – il nome che si è data la femminista nera nordamericana Gloria Jean Watkins combinando quelli della madre e della nonna materna – non ha avuto una diffusione editoriale pari a quella di autrici come Judith Butler. Questo fatto non dipende solo dal mercato culturale, ma anche dalla politica della …

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