mercoledì , 11 Dicembre 2024

Migranti: voce del verbo invadere

MIgranti voce del verbo invadereOrmai da molto tempo, cioè ogni qual volta le migrazioni diventano un’«emergenza», un verbo si impossessa di molti italiani. Si tratta del verbo invadere. Di fronte a un governo inerme e spossato dall’uso spregiudicato delle parole vacue da parte del primo ministro Renzi, le declinazioni più svariate di questa parola dai contorni a dir poco vaghi prendono piede tanto nei media quanto nei discorsi da bar: Siamo invasi! Ci stanno invadendo! È in corso un’invasione di profughi! … e così via. Così, presi da un dubbio che nemmeno Amleto si sarebbe sognato, siamo andati a ricontrollare il significato di questa parola tanto in voga per capire che cosa vorrà dire che i profughi ci invadono e in che senso siamo invasi da clandestini. Invasi o non invasi? Questo è il dilemma.

Se il verbo vuole ancora dire che qualcuno o qualcosa ci sta venendo addosso con impeto, investendoci con forza, ci chiediamo quali migranti conoscano quelli come Fausto Biloslavo, giornalista del Giornale che ha pubblicato in questi giorni un articolo «rivelatore» sui viaggi dei migranti attraverso il Mediterraneo. Fausto, nel suo articolo sul prete «VIP» eritreo Mussie Zerai e l’attivista Nawal Souf, parla chiaramente di un’«invasione» di profughi e clandestini, permessa anche da chi come loro li va ad aiutare, e lascia intendere nemmeno troppo velatamente che senza l’aiuto di reti come Watch the Med i naufragi risolverebbero da soli il «problema»… Nemmeno Angela M. arriva a tanto, Fausto! Infatti, lei ha stabilito che a tutti i siriani sarà riconosciuto l’asilo in Germania, nonostante Dublino II, cioè indipendentemente dallo Stato dell’Unione in cui sono approdati e in cui vengono identificati. Invece, Fausto, tu sei di un’altra pasta. Forse qualche migrante ti ha urtato in metropolitana facendoti sentire «invaso da un profugo»? Non per altro, ma perché vi sia un’invasione ci dovrebbe essere un minimo di violenza, ricordi gli antichi romani e i tedeschi? Ti pare che loro, veri invasori, avessero qualcuno che li andasse ad aiutare in mare per poi farsi massacrare? O magari, chissà, ti sei trovato qualche migrante nel letto? O in macchina? Magari in bagno? Di preciso cosa invadono ‘sti clandestini? Ah, già, «la nostra terra e i nostri mari»: è «casa nostra» quella che invadono! Non eravamo al corrente di tutta questa comunione di beni a livello nazionale, né tanto meno del fatto che un giornalista come te vivesse in un centro accoglienza a Lampedusa, circondato da migranti che ti vengono addosso ogni due per tre, da buoni invasori.

Ma ritorniamo al verbo invadere: fin qui abbiamo capito che, checché ne dica Fausto, l’invasione non è il nome più adatto per descrivere quanto accade da decenni. Dobbiamo però considerare che, guardando ai significati più estesi del verbo e ai suoi usi correnti, quando si parla di una grande quantità di insetti o dell’arrivo di una nuova epidemia, viene spesso utilizzato il sostantivo invasione… Fausto, è probabile che, anche se non lo dici chiaramente, per te i migranti sono insetti tropicali o malattie incurabili che «si contraggono». Davvero tu sembri credere che queste invasioni di profughi sono da sconfiggere con del repellente o dei vaccini. La baigon te ne sarebbe grata e noi avremmo l’emozione di vederti spruzzare dello spray pro-border, nella convinzione di proteggere la tua terra. Ma forse, Fausto, ti sentiresti meglio se i migranti ti dessero un colpo di telefono prima? Qualcuno ti ha mai detto che se potessero verrebbero in aereo e non scomoderebbero gli odiati benefattori?

Anche le scienze oncologiche parlano di invasione in riferimento alle diffusione nel corpo di metastasi, ma questo prova solo che l’oncologia, a differenza di Fausto, sa bene che per invadere devi aggredire. Per quanto ci piacerebbe pensare che il povero Fausto sia solo un giornalista che non conosce il significato delle parole e che ci tiene particolarmente a non smentire il suo passato di militante fascista globale, sappiamo che la questione è più complessa. La sua ignoranza fa il paio con quella dei Salvini, dei Grillo, delle Le Pen e degli Orban, che li porta davvero a pensare che sia in atto una sorta di invasione degli ultracorpi in grado di mettere in pericolo la loro casa, la loro terra, la loro civiltà. Loro sono davvero convinti che i migranti vengano da un altro pianeta che hanno il diritto di ignorare così come Fausto ignora la lingua che usa. C’è però anche la possibilità che in realtà i migranti siano degli anticorpi che alla fine ci aiuteranno a eliminare la metastasi dell’ignoranza di gente come loro.

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