mercoledì , 24 Aprile 2024

Una novità

di SIMPLICIUS

il big twittC’è una novità. In Italia c’è una donna nera che fa il ministro. Che una donna debba fare il ministro al maschile non è una novità. Probabilmente tutte le cose che il ministro donna nera cercherà di fare contro la legge Bossi-Fini e contro il razzismo istituzionale verranno impedite, ritardate, contraddette, bloccate dal ministro dell’interno (che è un maschio bianco e senza contraddizioni di alcun genere). Nonostante le molte e sprecate parole l’integrazione rimarrà in Italia quello che già è: un problema «dell’interno».

Oppure non c’è una novità. Non sono infatti una novità le reazioni razziste di chi da sempre è apertamente razzista. Per alcuni di costoro il problema dell’interno è talmente interno da essere limitato al nord. La donna nera che fa il ministro non deve quindi osare parlare per i migranti che per definizione sono neri o assimilati ai neri. Per altri la donna nera che fa il ministro è anche una comunista nera e come tale deve essere temuta e trattata.

Forse c’è però una novità per gli antirazzisti. Molti di loro considerano la donna nera che fa il ministro con un certo fastidio. Lei rischia di confondere i fronti della lotta di classe che notoriamente sono chiarissimi e senza contraddizioni. La donna nera che fa il ministro introduce un elemento di disturbo intollerabile: qualche ingenuo potrebbe avere dei dubbi. La donna nera che fa il ministro sbaglia a fare il ministro. Oppure non dovrebbe essere nera. Le due cose insieme in ogni caso non vanno bene.

Eppure c’è una novità. Non cambierà molto; forse non cambierà nulla. Eppure quella «linea del colore», della quale molti antirazzisti leggono con piacere nei libri, si è mossa. Magari non si è spostata di botto. Magari ha avuto solo un sussulto. Eppure si è mossa. Lo si vede nei mezzi sorrisi senza illusioni dei migranti che, da qualsiasi parte del mondo provengano, sanno di avere una faccia assimilata al nero. Come la donna nera che fa il ministro, loro sono sulla linea del colore. Vedere muovere quella linea è sempre una novità politica. Piacevole.

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